F.W.A. HANDLER HALL OF FAME 2021

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    [F.W.A. HANDLER HALL OF FAME 2021 - LIVE@ FED-EXFORUM - MEMPHIS (TENNESSEE)]





    [Riecheggiano le fantastiche note della sigla di questo evento: "Hall of Fame" by the Script. Linea dallo stage..

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    Poco dopo la theme ufficiale dell'evento Handler Hall Of fame, non fa in tempo a finire che, sotto le note di SuperHero, si presenta il solo ed unico gestore della F.W.A., Jonathan Lorello! Jonny si appresta a raggiungere la piattaforma e inizia a parlare.]


    Jonathan: "Benvenuto, popolo della Frontier Wrestling Association, mi chiamo Jonathan e sono il gestore attuale di questa federazione, la Frontier Wrestling Association, e siamo tutti riuniti questa sera, nel kick off di Autumn Stampede, per la cerimonia ufficiale della classe 2021 taggata Handler Hall of Fame...ci tengo a precisare che la maggior parte degli handler avranno questa nomea in maniera ad Honorem, ovvero come premio alla carriera e che quindi potranno ancora promare e fare altro.
    Detto questo ...fate partire il recap e diamo inizio allo spettacolo!"

    Passa il recap sul maxi schermo dell'arena e nel frattempo il gestore si prepara a continuare il discorso e ad introdurre il primo Handler HOF della classe 2021.

    Jonathan: "Lo so, lo so.
    È stato un recap frettoloso ma sapete, abbiamo avuto i classici problemi tecnici, come sempre d'altronde.. sbaglio? Ahaha!"

    Si sentono delle risate provenienti dal pubblico.

    Jonathan: "Bando alle ciance.
    È mio compito introdurre il primo Handler HOF della serata.
    Lui è stato fondamentale nel mio team booking, seppur a tratti, dato il suo continuo ritardo nelle consegne.
    Questo ragazzo l'ho tirato fuori da un ambiente che fu destinato a sprofondare nel baratro delle eFed e non dirò quale per non creare ulteriori umiliazioni al gestore di quel "luogo" se così possiamo chiamarlo.
    Questo ragazzo era l'unico fiore in mezzo a quel pattume per non essere volgari.
    L'ho inserito tra i miei allievi e guardate adesso che cosa è diventato.
    Ci siamo date delle batoste a vicenda anche se la combo RvD-Styles in quei due anni....non se la scorderà facilmente ahaha!
    Senza ulteriori indugi, voglio che facciate un lungo e caloroso applauso a uno dei migliori handler della storia della FWA...EDOARDO BONFANTI!"

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    Dopo le parole di Jonathan una strana musica inizia a suonare nell'arena, una musica dal tono conosciuto ma strano suonata su archi…prima che esploda in metal pesante:



    “Lejonet Från Norden - Lion from the Nord” dei Sabaton viene sparata a tutto volume nelle casse dell'arena ed un volto già visto lo scorso anno a presentare Luca Siracusa si ripresenta sullo stage, lo stesso ciuffo riccio in testa, stessi baffetti e pizzetto, ciò che è cambiato è che quest'oggi porta un'elegante giacca marrone, camicia bianca, pantaloni beige e stivaletti anch'essi marroni ai piedi mentre si avvicina al podio ballando sulle note della canzone.

    EB: “Legenden har spått gult och blått
    Han fruktar ej svärd eller skott
    Lejon gå fram i krut och damm
    I krut och damm”

    Canta a squarciagola l'ultimo ritornello della canzone anche un poco stonato prima di lasciarla spegnere in sottofondo, quindi osserva il pubblico e prende un bel respiro.

    EB: “Ooooooh, che bello essere tornato, in prima persona, senza dover interpretare me stesso, ma questa volta non sono qui per introdurre, ma, dalle belle parole che avete sentito prima da Jon, sono qui per essere introdotto nella Hall of Fame.”

    Edo si ferma e schiocca la lingua sul palato mentre si guarda intorno con un sorrisetto che si stampa sulle labbra mentre osserva il pubblico.

    EB: “Gran bel discorso quello di Jon, eh si, magnifico, ispirante, commovente…sapete, io non ne sapevo nulla, io ho scelto lui, lui mi detto “faccio io” e io l'ho lasciato fare, prima di ora non lo avevo mai nemmeno sentito. No, letteralmente, mai prima di ora…posso rompere la quarta parete Jon? Va bhe, io credo di si, allora Jon mi ha detto che se faceva la sua parte e poi io la mia ci mettevamo troppo, di fare la mia e poi lui aggiungeva la sua in montaggio, insomma io sono uno spettatore quanto voi, ma Jon può farlo…ma di ciò che Jon può fare magari se ne parlerà più avanti. Ora siamo qui per me, o sbaglio? Bhe, visto che c'è il mio nome direi di no”

    Ridacchia per poi sospirare scuotendo il capo e poggiando entrambe le mani sui lati del podio mentre guarda affranto la platea.

    EB: “Sapete come si dice, l'ironia è il miglior scudo che ci sia, e diciamo che io ho fatto mia questa filosofia abbastanza letteralmente, l'ironia è diventata il mio mantello, la mia maschera, affrontare tutto con un sorriso, anche se dentro si piange, ma oggi niente più finte risate. Devo dirlo, un po' di emozione c'è, è un riconoscimento decisamente di valore per me, fisico non ne ha, ma a livello sentimentale lo è parecchio. Quando mi sono approcciato alla FWA ero completamente nuovo al mondo delle e-federation, non avevo idea di come si facesse un buon promo, di come lo si dovesse scrivere, mi ero riappassionato al wrestling da meno di un anno…insomma tutti i presupposti per una breve, ingloriosa parentesi che avrebbe potuto concludersi in un disastro annunciato. Ma non è stato così, gli anni sono passati e, nel bene e nel male, il connubio Edoardo-FWA è continuato, con delle pause, con dei periodi no, ma anche con tanti bei momenti, soddisfazioni ed incontri. Per me l'ingresso in questa fed ha significato molto ed è stato l'inizio di un lungo viaggio.”

    Il pubblico applaude e lui alza le mani a ringraziarli attendendo che l'ovazione si chiuda prima di poter riprendere a parlare con un filo di magone.

    EB: “Sapete, questo posto mi ha accompagnato per una cospicua, ohy, avendo ventitré anni qualsiasi cosa duri più di cinque è più un quinto della mia vita quindi si, cospicua parte della mia vita, attraverso momenti belli e momenti meno belli. Mi ha portato a conoscere tante persone, che non sto a nominare ad una ad una per non farvi un wall of text di nomi, ma chi mi ha conosciuto abbastanza sa che mi riferisco a lui, e queste persone le ringrazio tutte, mi ha portato ad esplorare me stesso, ad aprire il mio guscio in un ambiente protetto in cui non mi sentivo giudicato per le mie passioni, ma anzi erano condivise e supportate e mi hanno fatto capire che non c'è da vergognarsi di se stessi, mi ha permesso, attraverso delle maschere, a non nascondermi più ed anzi a fregarmene altamente del giudizio altrui, e per questo le sono grato e per questo questo riconoscimento è così importante. Perché non solo certifica quanto per me la FWA sia importante ma certifica quanto IO sia importante per lei e soprattutto per le persone che la compongono e questa è la cosa fondamentale. Ho vinto tanto, con tanto impegno e tanta fatica, ma devo dire che il premio più bello arriva senza fatica, senza un promo stratosferico, ma con un semplice “segmento di ringraziamento”, ma è il più bello perché è il coronamento ei tutti quegli sforzi.
    Quindi vorrei semplicemente dirvi grazie, grazie e spero di continuare ancora per molto tempo!”

    Afferma con un sorriso sollevando il premio e salutando la folla mentre rientra nel backstage

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    Chi sta compiendo la sua apparizione sul palchetto non è “The Fiend” Bray Wyatt, bensì l’uomo che lo ha interpretato per tutta la sua intera carriera, ovvero Federico Ridolfi.
    L’ex booker della Frontier Wrestling Association è sul palchetto ed ora si avvicina al microfono.


    Federico Ridolfi: “Salve a tutti.. sono qui stasera per introdurre nella Handler Hall of Fame un autentico talento delle Efed in generale.
    Un ragazzo che ha fatto la storia di questo gioco.. un amico prima che un avversario in ogni federazione in cui sia mai stato. Se posso dirlo senza che si offenda nessuno, il più grande avversario che io abbia mai avuto il piacere di affrontare!
    Un amico diventato tale grazie a questo gioco, una persona sempre disponibile, un fratello!
    Pasqualino Beccu!”
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    Eccolo.. “vintage” Pasqualino Beccu! Il sardo sorride raggiungendo Federico, un abbraccio culmina l’incontro tra i due. Federico gli lascia la scena e Pasqualino osserva ora la platea. Visibilmente commosso, avvicina la bocca al microfono.

    Pasqualino Beccu: “Wow.. trovare le parole è veramente difficile.”

    Subito una pausa.

    Pasqualino Beccu: “Prima di tutto, ringrazio mio fratello Federico Ridolfi. È stato breve, conciso.. ma in poche parole ha detto tutto. L’ammirazione nei suoi confronti è tanta, è grazie soprattutto a lui se ho trovato la “forza” per essere quel che sono, per “andare in scena” al massimo, per divertirmi in questa fantastica “fantadisciplina”. È grazie a gente come Federico se ho nuovamente imparato ad amare questo ambiente, ma soprattutto ad essere sempre me stesso. Grazie Federico, davvero.”

    Una telecamera inquadra Ridolfi che ringrazia con la mano.

    Pasqualino Beccu: “Era il 2017 quando mi decisi a tornare nelle e-federation. Ho conosciuto Jonathan per caso, poiché era uno dei migliori di altri ambienti quali la Pro Wrestling Alliance. Tornai con Goldberg, impersonando la leggenda che è decaduta ma tornata in scena per ottenere il suo protagonismo, insomma la mia ipotetica storia. La stragrande maggioranza delle persone fu ammalliata dal mio saper promare con un uomo che, nella vita reale, non riesce neppure a mettere due parole insieme ottenendo un senso logico. Jonathan è stato uno di quelli che ha sempre creduto in me, che ha sempre visto in me del talento, che mi ha sempre spinto a dare il meglio di me.. uno che mi ha sempre dato carta bianca, ascoltato tanto le mie idee e “messe in scena”. Mi ha sempre spinto a correggere i miei errori, a creare “una grande festa dalle grandi disfatte”, ad essere l’handler che ora sono. È grazie a Federico e Jonathan se oggi Pasqualino sta entrando nella Handler Hall of Fame.. ma non solo. È grazie anche ad Alessandro Pegrari, Alessio Bartoloni, Linda Marciano, Gianluca Bianco, Nicola Barbarisi, Leonardo Strazzeri, Simone Marinozzi, Luca Lettieri, Giuliano Merluzzi.. ragazzi che mi hanno sempre accompagnato in questo viaggio, a cui non penso porrò mai fine.”

    Pasqualino si blocca un attimo.. ed una song prende a suonare.
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    Termina quella che è la canzone di Kenny Omega. Pasqualino si sistema la giacca.

    Pasqualino Beccu: “The Best Battle Machine.. Are you ready for this? Perché dico questo? Perché sono un eterno incompiuto. Mi manca una cosa prima di porre fine alla mia carriera: l’FWA World Heavyweight Championship.
    L’unico rimpianto sarebbe porre fine ai miei giorni senza aver stretto tra le mani la cintura di quella federazione che mi ha messo in risalto.. voglio essere il migliore. E con questa frase non voglio peccare di egocentrismo in questo momento così emozionante, ma voglio solamente avere più ambizioni in questa mia carriera.. voglio il lieto fine, la ciliegina sulla torta, la cima alla fine della lunga scalata.
    Lo ripeto e lo ribadisco: ARE YOU READY FOR THIS?”

    Scontato dire che gli “yes chants” prendono ad esplodere in questa premiazione.

    Pasqualino Beccu: “Ma ora basta, ho parlato anche troppo.
    Oggi non è la fine, oggi è l’inizio. Oggi non appassiscono i fiori, oggi rinascano.. perché a 21 anni suonati posso e devo ancora dire la mia! L’ho fatto da ragazzino e devo farlo ora da adulto.. spero solo che alla fine nessuno si dimentichi di me, non tanto per i meriti “sportivi”.. ma per la persona che ho sempre mostrato di essere.
    Signore e signori, permettetemi di dirlo per la prima volta nella mia carriera.. LA NUOVA LEGGENDA, PASQUALINO BECCU!”

    Finisce così il discorso di Paki che, con voce roca e spezzata dall’emozione, si distacca dal microfono ed allarga le braccia.

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    Una Theme mai sentita prima d'ora in FWA si fa sentire, facendo entrare in scena un minuto ragazzo che pare non avere la minima idea di trovarsi in una serata speciale ed elegante.
    Felpa di due taglie più grande, jeans strappato preso dal miglior mercatino dell'usato e delle Converse usurate.
    L'individuo si avvicina al palco, sotto il brusio della folla, e si introduce.


    ??: "Si, dopo vado a cambiarmi, abbiate tregua. Mi sono appena svegliato."

    Disse in piena serata.

    ??: "Comunque, io sono Luca Lettieri. Forse vi ricorderete di me per aver passato la vita a rivoltare come un burattino la vita e la carriera di Cesaro e aver prosciugato tutto l'orgoglio che un nipponico come Kota Ibushi potesse avere facendolo perdere come un jobber della peggior specie.
    Non vi ricordate di Kota?
    Già... Nessuno si ricorda di Kota. Hashtag #sadKota.
    Ma non siamo qui per parlare di me.
    Siamo qui per introdurre nella Hall of Fame uno degli handler più talentuosi che questa federazione abbia mai visto.
    È riuscito nell'impresa di rendere iconico un pg, a tal punto che non riusciresti mai nella vita ad immaginarlo nelle mani di qualcun altro.
    Quando pensi a Brock Lesnar, pensi automaticamente a lui.
    E questo, a mio parere, è un grande riconoscimento.
    Tutte le volte che ho dovuto affrontarlo è stato un vero e proprio dito in quel posto per quanto fosse difficile arginarlo, e non vi nego che l'ho anche maledito, qualche volta, per quanto sia stato in grado di rendermi difficile il lavoro.
    Col senno di poi dovevo aspettarmelo, da un futuro Hall of Fame.

    Ma mi sa che ho parlato troppo. Io vado a cambiarmi, e voi fate un bell'applauso e date un caloroso bentornato a Daniele Broccolo!!!!"

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    Ed eccolo! Daniele Broccolo ritorna in FWA e lo fa in grande stile con un completo elegante di color blu.
    Stringe la mano a Lettieri e inizia a parlare.


    DB: "È una serata molto importante questa. Prima di iniziare a parlare di quello che è stato, vorrei ringraziare tutte le persone con cui ho avuto a che fare, vi ringrazio per la vostra pazienza, per il vostro aiuto e per i vostri suggerimenti.
    Si perchè vedete, non sono mai stato un granchè come handler. Ho avuto la fortuna, nonchè il gran lavoro dietro di tante persone, di aver creato un personaggio funzionante, una coppia ripresa da altre federazione ma che ho modellato con tanta passione. Perchè tralasciando gli ultimi periodi di attività, in cui lo facevo perchè mi sentivo obbligato a farlo, ho messo davvero tanta passione per non deludere le persone che mi hanno aiutato in tutto questo. Rileggendo i miei primi lavori, mi viene da ridere per quanto banali fossero eppure è da lì che sono migliorato, tutti i vari consigli di Jonathan, colui che più di tutti mi ha fatto appassionare a questo "gioco". Probabilmente senza lui, avrei mollato dopo 1 settimana.
    Brock funzionava e io ne ero contento, sono entrato prima nel writing team dove ho scritto match anche abbastanza importanti e poi nel booking team dove ho potuto conoscere persone interessanti. Ricordo con piacere il buon Simone Marinozzi, persona con cui ho avuto il gran piacere di parlare anche di altro, fuori il gioco.
    Ricordo Simone Vezzaro e il buon Paki, persone carissime che mi hanno dato tanti consigli e con cui ho avuto il piacere di giocare contro. Ricordo anche Federico Ridolfi, malgrado tanti scontri vissuti tra me e lui devo ammettere di ammirarlo e stimarlo.
    Ci sarebbero tante altre persone da citare, come Edoardo Bonfanti o Alessandro Pegrari, ma ho tanti ricordi di tutti loro e non ho voglia di elencarli tutto. Li voglio solo ringraziare, tutti.
    Non elencherò quello che ho vinto, starei male a pensare quello che non ho vinto purtroppo.
    Voglio solo ringraziare tutti voi della FWA, è stata un'esperienza che porterò per sempre, soprattutto per le grandi persone che ho conosciuto. Grazie ancora a tutti."

    Saluta tutti, mostra l'anello e congeda i presenti tornando nel backstage.

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    Per un momento tanto importante, bisogna iniziare col botto.
    Alcuni degli handler più importanti e riconoscibili nella storia della FWA sono sullo stage, chi vestito elegante, chi meno, in procinto di introdurre nell'Arca Della Gloria il più grande di tutti.
    Il primo ad avvicinarsi al podio e prendere la parola è un ragazzo barbuto, camicia bianca e un gilet impolverato, che ha riesumato dall'armadio per l'occasione, e gli va pure largo.
    Pantaloncini corti e mocassini, mancano i sandali e sarebbe stato un perfetto pugno in un occhio per tutti gli stylist del mondo.
    Altri non è che Luca Lettieri, il quale si schiarisce la voce e comincia.


    Lettieri: "Gli altri o hanno la lingua mozzata oppure sono ancora impegnati a decidere cosa dire in questo frangente.
    Non volevo iniziare io per paura di occupare troppo spazio, visto che io e il signorotto che verrà introdotto tra poco ne abbiamo passate veramente tante, ma poi ho pensato a quello che mi dice sempre mia mamma...
    ...
    ...
    ...
    ...
    ... "

    Il pubblico resta stranito, soprattutto dallo sguardo serissimo di Lettieri, che rimane in silenzio

    Lettieri: "Niente, mia mamma è sordomuta.
    Dicevo, sticazzi se risulteró lungo o pedante, alla fine dei conti sono gli avvenimenti, i fatti, quelli che creano la leggenda e di conseguenza generano le parole.
    Potrei stare ore a parlarvi di quello che quest uomo ha fatto per la FWA da quando si chiamava differentemente, dal plasmarla sotto una nuova luce e portandola fino ad oggi, a tutti i personaggi che hanno calcato il ring, tra cui il più iconico di tutti, quel figlio di buona donna di Angelo Dawkins, Kevin Steen, Bayley...
    Ah, si, c'è anche AJ Styles, ma robetta. Non stiamo mica parlando della più grande stella mai passata in federazione, nah.

    Io ricordo la prima volta con cui ci ho avuto a che fare. Altri lidi, altre mentalità, più chiuse e ristrette. Ci si sentiva come leoni in gabbia, dove non si faceva altro che sbattere contro un muro fatto di pregiudizi e cocciutaggine. Nonché di incontri di mezz'ora lunghi una pagina di Word, ad essere generosi.
    Ho intravisto la passione che aveva, la voglia di migliorarsi che lo portava a leggersi papiri interi per trovare quello spunto, quella parola, quel qualcosa in più che lo avrebbe aiutato a crescere.
    Guardatelo ora cazzo. È nella Hall of Fame.
    Mi ha rovinato un numero indefinito di Main Event. Mi ha martellato in chat per i miei ritardi cronici, l'ha fatto con ragione e sono certo che lo farà ancora. In questo momento sta ancora aspettando la recensione della Night 2 di Golden Glory V, non so se la riceverà mai. È come il padre che esce a comprare le sigarette pur non avendo mai fumato.
    Mi ha sempre mandato a fanculo per il mio disprezzo verso i Linkin Park, ha alimentato il mio odio per Jeff Hardy e il mio amore per Christian Cage e Cesaro, e cosa più importante, mi ha reso un suo amico. E se nella vita di tutti i giorni ho sempre fatto molta fatica a dimostrare la mia gratitudine e il mio affetto, stavolta non farò lo stesso errore.
    Grazie Jo, per essere un handler eccezionale che mi ha dato alcune delle sfide migliori della mia vita, per essere un gestore in grado di portare avanti la FWA nonostante tutto, e grazie per essere una delle persone migliori che ho conosciuto in questo ambiente.
    Ora è meglio che mi levi dalle palle, prima che mi vengano i lacrimoni."

    Appena Lettieri finisce di parlare, un altro ragazzo si avvicina al palco. È vestito con una felpa nera, dei jeans strappati e degli stivaletti neri. È piuttosto bassino e magrolino, e non sembra che abbia avuto la premura di sistemarsi i capelli.
    Stiamo parlando di Simone Marinozzi, che prende parola.


    Marinozzi: "Beh, che dire?
    Luca ha fatto un ottimo discorso per introdurre il nostro uomo.
    Sento di poter comunque dire qualcosa, considerato il fatto che io e lui ne abbiamo passate di tutti i colori.
    Non ho un complesso di Dio, ma non mi sono mai ritenuto scarso in queste cose. La cosa che mi ha stupito però è che al mio primo incontro con Jo ho preso una batosta memorabile, che ancora oggi mi fa rodere piuttosto il culo.
    Ma questa è un'altra storia, senza contare che è successo pure in altri lidi.
    E se penso che non c'è stata una singola occasione in cui ho avuto la meglio su di lui, mi ribolle ancora di più il sangue, perché essendomi io ritirato da questo mondo, ed ora anche lui, non avrò più occasione di rifarmi.
    Grazie a questo mondo, però, non mi vergogno a dire che tra me e lui si è formato un ottimo legame, a tal punto che ci diamo una mano a vicenda...
    Più lui a me che viceversa, perché io mi dimentico di leggere i messaggi..."

    Dalla platea si alza un "LO SAPPIAMO" collettivo, che suscita una risata in Simone.

    "Jo mi capisce, fortunatamente, e sa come prendermi! Per questo non abbiamo mai avuto disguidi pesanti tra noi, ed io lo ringrazio per essere così comprensivo con un caso disperato come me."

    Si fa pensieroso, come se cercasse di capire qualcosa. Poi si gira verso Lettieri.

    "C'è una cosa che mi bazzica in mente attualmente...
    Nessuno di noi ha portato degli alcolici per celebrare quest'avvenimento?
    Lu, sei tu quello sveglio dei due, avresti dovuto pensarci!
    ...
    Vabbè, qualcosa ci inventeremo, anche se almeno due birre di numero avremmo potuto portarle."

    Dopo Marinozzi, un altro ragazzo si fa avanti. È alto, porta gli occhiali e ha la barba, ed indossa un completo elegante per via della serata importante.
    Si tratta di Alessandro Pegrari, che prima di parlare, si guarda attorno, lentamente, e prende un respiro profondo.


    "Avrei tantissime cose da dire su Jonathan, ma sia Luca che Simone hanno fatto un lavoro egregio nel raccontarvelo.
    Allora, voglio spiegarvi cosa ha rappresentato e cosa continua a rappresentare per me la figura di Jo.
    In primis, è il mio mentore, il mio maestro, colui che mi ha preso sotto la sua ala e mi ha insegnato i trucchi del mestiere, per così dire. Se sono diventato quello che sono nel mondo delle e-fed, tutti i successi e i momenti di gloria che ho ottenuto... lo devo tutto a lui, che ha creduto in me e mi ha plasmato.
    In secondo luogo, c'è l'handler Jonathan Lorello. Che dire... uno dei più grandi (se non il più grande) tra gli interpreti di questo mondo, che ha vinto in lungo e in largo... e probabilmente, qualche volta, non ha riscosso i successi che in realtà si meritava. Ma le polemiche lasciamole da parte, non sono qui per quello.
    L'ho affrontato più volte di quante ricordi in questi fantastici anni. Alcune volte ho vinto io, ma molte altre ha vinto lui, sempre con merito e determinazione. Siamo anche stati alleati a volte... ma ogni singola volta, posso dire che è stato un privilegio e un onore condividere il ring con lui."

    Pegrari si schiarisce la voce, evidentemente emozionato.

    "Scusate, parlare in pubblico mi innervosisce un po'...
    Ma andiamo avanti, parlando del gestore Jonathan Lorello. Il più appassionato, il più innovativo e senza ombra di dubbio il più stakanovista di tutti i gestori che abbia visto. Se la FWA ha raggiunto simili traguardi, lo deve principalmente a lui.
    Certo, le lavate di capo e le mazzate non sono mancate, ma ammetto che la maggior parte ce le meritavamo. E gli obbiettivi raggiunti insieme rimarranno sempre i migliori della mia carriera.
    Infine, voglio parlarvi dell'amico Jonathan Lorello. Una delle persone migliori che abbia conosciuto in questo ambiente, che mi ha aiutato moltissimo e a cui andrà sempre tutta la mia gratitudine e il mio rispetto. Questo premio alla carriera è strameritato, ma spero che avrai ancora parecchi match davanti a te.
    Complimenti, maestro!"

    Pegrari ora tira fuori una borsa frigo, letteralmente out of nowhere, e lancia ai suoi "colleghi" delle lattine di birra.

    "Non pensavate veramente che vi avrei lasciato senza drink? Non esiste una cerimonia così senza un brindisi in stile Stone Cold!"

    Un altro tra i presenti si fa avanti. Cappotto nero, maglioncino e pantalone bianchi, alto e barbuto. Microfono già alla mano, si gratta la nuca e comincia a parlare.

    ???: "Beh, sono diventato maggiorenne da poco, avrei potuto offrire io un giro dopo una intera carriera da minorenne..."

    Ora è chiaro: si tratta di Alessio Bartoloni.

    Bartoloni: "Da appena tredicenne Jon mi ha preso sotto la sua ala protettiva. Credo che sia possibile estendere questo discorso anche ai voialtri: altro non ero se non un ragazzino insicuro, che fosse nella vita reale o nei promo. Ora, badate bene: non sto adulando, ma voglio rendervi partecipi di cosa sia stato Jon per me. Non a caso, in questi cinque anni o giù di lì che ci conosciamo, sono maturato tanto sotto un aspetto: la parola. L'utilizzo della parola. Vederlo usare la parola con tanta padronanza, a tratti con spavalderia, è stato ed è ancora per me fonte di ispirazione. Più che un semplice modello. Un vero e proprio maestro. E voi, voi che mi ascoltate, voi che avete avuto a che fare con la FWA, con successo o meno che sia, pensate bene. Riflettete a fondo. Non è forse stato un maestro anche per voi?"

    È chiaro che a tutti si sta rivolgendo. Anche la gestualità lo sottolinea.

    Bartoloni: "Mi spiego meglio. Un maestro non deve per forza dispensare pillole di cultura. Un maestro altro scopo non ha se non quello di far crescere i propri allievi. Allievi che nel proprio maestro hanno riposto fiducia incondizionata. Ecco, questo è stato il mio caso, certo. Eppure non si può dire questo solo di me. Non è vero, Ale? Non è forse vero che il buon Jon ci ha sempre dato quella mano di cui avevamo bisogno senza chiedere? E non è forse vero che questo è valido per tutti? Senza chiedere nulla in cambio. Nulla se non vedere contraccambiata la passione che ha infuso ogni singolo giorno in questa attività. Se la FWA è un colosso è merito suo soprattutto. Non solo per la leggenda di AJ Styles o per tutti gli altri personaggi a cui ha dato voce. Ma per aver gestito quella federazione che ha dato spazio a tutti noi, forse addirittura la più grande di tutte. Certe volte andando contro tutto e tutti. Sempre per garantire a ognuno di noi questo piccolo grande palcoscenico. E questo è glorioso. E questo è davvero degno di una Hall of Fame. Più di qualunque altra cosa."

    Ora il buon Bartoloni passa a grattarsi i baffi, come pensando a qualcosa.

    Bartoloni: "Anzi, no. Ancora più gloriosi sono i suoi promo da ubriaco. A proposito, salute!"

    E dopo Alessio, un altro volto già visto sul palco sta sera si presenta nuovamente, capello riccio, baffo e pizzetto non troppo ben cresciuti, giacca marrone, camicia bianca e pantalone beige, l'Hall of Famer Edoardo Bonfanti, che, quasi stanco si avvicina al podio e si sistema un attimo il colletto della camicia mentre storce un poco il naso.

    EB: “Sapete, potrei star qui delle ore a raccontarvi chi sia Jon, cosa abbia fatto e che valore abbia avuto e abbia per me…ma credo che dopo le sviolinate di tutti gli altri ne avrete pieni gli zebedei. Quindi cercherò di essere conciso, brutale e quanto più sincero mi possa riuscire, e inizierò con un piccolo aneddoto: prima di tutto Jon mi rompe sempre le palle…”

    Un sospiro di sorpresa da tutto il pubblico che viene però placato con un paio di gesti con le mani dal ragazzo.

    EB: “Fermi, fermi, prima di linciarmi, non sto shotando, e per la miseria non voglio essere tagliato, quindi tutto questo ha un senso. Quindi riprendendo: Jon mi rompe sempre le palle, ogni volta che uno show deve uscire, ogni volta che c'è da preparare una scaletta, ogni volta che c'è da pensare ad una faida, Jon, costantemente, mi invia ALMENO due o tre messaggi, rompendomi le palle per aiutare, o per sbrigarmi a mandare…ma mai una volta mi sono sognato di rispondergli. E sapete perché? Uno, perché in un 70% buono dei casi è colpa mia, due, perché questa è la misura della passione che Jonathan ci mette nel fare il suo lavoro, nel gestire questo posto. Se non ci fosse Jon e la sua passione la FWA starebbe in fondo ad un fosso, come le altre fed, ma la FWA è ancora qui.”

    Una serie di applausi ma, ancora una volta viene richiesto il silenzio mentre si prepara a parlare nuovamente mentre gioca nervosamente con il secondo bottone della sua giacca.

    EB: “Sono qui da…parecchio, non mi ricordo da quando è aperta la federazione, diciamo 8 anni circa? Una decade quasi, un bel traguardo. Non sono stato il più costante, sono venuto, sono andato, ho avuto i miei momenti di poca voglia, ma c'è sempre stato qualcuno dietro a spingermi, a dirmi di rimettermi in gioco, e questo è stato lui. Lui mi ha beccato in una federazione fuffa quando ero all'inizio e mi ha tirato dentro qui, mi ha dato la mia prima occasione nel primo torneo NXT, non ci ha messo molto a darmi fiducia come writer prima e come booker poi…e tante cose sarebbero cambiate se così non fosse stato. Non avrei imparato a scrivere come faccio ora, ad usare uno stile descrittivo, ad immaginarmi in un personaggio e questo avrebbe fortemente frenato la mia passione per i gdr online, non faccio spam anche se non ha nulla a che vedere con la federazione, ma se vi interessa giocare a D&D stile fantawrestling a promo posso darvi delle dritte, quindi è stato decisamente importante per me. Jon è stato un maestro, e poi un rivale, è sempre stato una delle persone che ho più aspirato a battere, ed una delle ultime in cui sono riuscito nell'impresa, e questo dice molto. L'ho odiato, dopo Infernal Massacre qualche anno fa, mi sono sentito derubato da lui…ma ci sono passato sopra quando ci ho ripensato a mente fredda, perché essere battuti da lui non è un umiliazione visto quello che rappresenta per la federazione ma anche in generale. Mi ricorderò sempre tutte le volte che è corso da me a chiedermi pareri sulle entrate per i grandi show, a farmele correggere o a chiedermi di aiutarlo a scriverle, chiedendomi pareri sui suoi promo o dandomene sui miei, ed il suo è un apporto che non dimenticherò mai…e credo si sia visto, dopotutto sapete bene chi ho scelto per farmi introdurre. Quindi concluderò con poche brevi parole che riassumono tutto:
    Jon…te lo meriti.”

    Conclude facendo spazio all'ultimo handler sul palco.
    Eccolo, di nuovo. Il neo Hall of Famer, Pasqualino Beccu, prende posto nel palchetto dopo le parole di Edoardo.
    Il sardo sorride alle telecamere.


    Pasqualino Beccu: “Si torna sempre dove si è stati bene, giusto?”

    La folla applaude festosa alle parole del fu “Da Man”

    Pasqualino Beccu: “Non mi dilungherò come in precedenza, perché lo “spotlight” non interessa me, bensì l’uomo che quest’oggi ci ha permesso di essere qui e di continuare a divertirci in questi anni di buio.
    L’ho già citato nel mio discorso, ma ora è mio dovere presentarvelo.”

    Beccu sistema la giacca ed osserva il suo anello.

    Pasqualino Beccu: “Beh, da dove partire.. ho una domanda: sapete descrivermi il pardiso? Mi direte, Paki ma che cazzo stai dicendo.. beh, voi descrivetemelo.
    Un luogo magnifico, dove regna la pace, dove ognuno può dire la sua, dove chiunque può toccare il cielo.. questo è il paradiso, questa è stata ed è la Frontier Wrestling Association. Questo è il luogo che ha creato Jonathan Lorello con gli anni a venire, plasmandolo e dando sempre il cento per cento. Con difficoltà, anche di salute, ha messo sempre la FWA davanti a tutto.. Jonathan, con la FWA, si è messo in discussione ed ha zittito gli scettici.”

    Si sente qualche applauso in arena.

    Pasqualino Beccu: “Lui.. l’AJ Styles delle e-federation, un mio rivale dai tempi moderni.. ma soprattutto un amico ed un fratello. Nel dire tale parole ho la pelle d’oca.. e ne avrò ancora di più ricalcando queste celebre parole di una famosa induction.
    Voglio dirti prima una cosa Jon.. I LOVE YOU, MAN!”

    Paki sorride, provando a nascondere gli occhi lucidi.

    Pasqualino Beccu: “You brother.. YOU ARE..

    THE PHENOMENAL ONE!
    THE LEADER OF FRONTIER WRESTLING ASSOCIATION!
    THE MAN!
    THE LEGEND!

    Ma oggi.. oggi voglio darti un altro soprannome..

    MISTER HALL OF FAME!”

    Beccu si blocca, andando ad allontanarsi dal microfono.. perché un’altra song risuona, quella che introduce il NUOVO HANDLER HOF, Jonathan Lorello!!
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    Per la seconda volta in serata, riecheggiano le note di SuperHero e il gestore si presenta con uno smoking all'ultima moda. Nero opaco e accompagnato giustamente da donzelle visto che si tratta dei uno dei veterani della FWA.
    Jonny saluta tutti e stringe la mano ad ogni singolo handler che lo ha introdotto poco prima e si appresta ad avvicinarsi al centro dello stage ove è presente la piattaforma. Inizia a parlare o almeno... Ci prova, dato che l'emozione si fa sentire .


    Jonathan Lorello: "......Scusate.."

    Crowd: "YOU DESERVE IT!!
    YOU DESERVE IT!!
    YOU DESERVE IT!!"

    Jonathan Lorello: "Non volevo iniziare così il mio discorso, ma mi sono commosso a sentire ciò che hanno detto i ragazzi qui dietro. Chi più e chi meno alla fine tutti loro hanno contribuito a farmi mandare avanti la baracca nei momenti più difficili che abbiamo passato.
    Ho detto loro ma ovviamente non posso dimenticarmi di Alessio Ambrosio, il quale è stato colui che alla fine mi ha fatto entrare in questa federazione ancora prima che si chiamasse FWA e che assieme al qui presente Marinozzi, mi ha scelto come gestore e "fondatore" di questa nuova era che fino ad oggi avete vissuto.
    Poi...come non citare Federico Ridolfi e Simone Vezzaro. I due ex booker su cui ho investito tanta fiducia e sono stato ripagato pienamente dato che mi hanno portato la federazione tra le top delle eFed nei tempi d'oro di esse.
    Anche Gianluca Bianco, in arte Chiara Nasti per voi comuni mortali, è stato fondamentale per la mia crescita da utente, booker ma soprattutto grafico e lo ringrazio per avermi sopportato in privato per ogni richiesta e dubbio che avevo su Photoshop ahaha."

    Risate dei presenti.

    Jonathan Lorello: "Vorrei evitare di parlare di gente che hanno provato a distruggere questo mondo che io ho creato e portato avanti per anni ma ringrazio pure loro. Il motivo di ciò è semplice. Li ringrazio perché se non avessero creato dei problemi, non avrei mai testato la vera unione dei miei cari booking team. Inutile dire che chiunque avesse avuto un Problema serio con il sottoscritto, non è mai più rientrato.
    Ed è inutile dire i nomi, tanto i ragazzi qui dietro li sanno, vero guys?"

    I ragazzi dietro Jonny ridono e annuiscono.

    Jonathan Lorello: "E a proposito voi ragazzi..
    Vorrei fare un ringraziamento speciale a ciascuno di voi.
    Ringrazio Simone per essermi stato vicino ai miei inizi sia da gestore che da handler, soprattutto da handler dove mi ha seguito e mi ha fatto da maestro.
    Ha dei difetti anche lui, tra ritardi e Alzheimer...però, quando si tratta di cazziare, quello gli riesce benissimo. *Occhiolino*.
    Inutile dire che poi l'ho massacrato col passare degli anni ma è sempre stato colui che mi ha portato al limite, un po' come altri due ragazzi: Federico che ho citato poco fa e Luca Lettieri che vedete qui."

    Simone nel frattempo si incazza per la battuta sul massacro ma ovviamente sa che Jonny è ironico.

    Jonathan Lorello: "Luca Lettieri, il grande Cesaro delle eFed, nonché il migliore che io abbia visto in giro.
    Fu una trattativa assurda portarlo qui da un altro lido ma alla fine ce la feci e insieme abbiamo visto fallire quel luogo da cui ce ne siamo andati in parecchi.
    Probabilmente è stato lui il miglior rivale a livello di intensità e altri fattori.
    Ma non mi scorderò MAI il no promo che fece nel 2019 a Golden Glory IV ma vabbè ormai non posso recriminare niente, però sono felice di avergli rovinato i suoi main Event più importanti ahahahah. (Riferimenti puramente casuali)."

    Luca da dietro dice qualcosa che nessuno riesce a capire eccetto i presenti dello stage e Jo..

    Jonathan Lorello: "Poi ci sono loro tre.. Alessio, Alessandro e Edoardo.
    Tutti e tre sono stati miei allievi e sono stato felice e onorato di avergli fatto da mentore, inoltre sono orgoglioso perché tutti e tre sono riusciti a battermi. Il problema si poneva soprattutto in questo d'altronde. Se un tuo allievo non ti batte almeno una volta, non sei stato un vero maestro per lui e posso dire di aver dato tutto affinché loro potessero raggiungere quell'obiettivo.
    Tutti e tre sono stati e lo sono tutt'ora, booker e writer della Fed e hanno contribuito alla GRANDE con i loro fantastici match nei vari ppv che sicuramente avrete letto.
    Quindi li ringrazio ancora una volta."

    Ha alcune lacrime che scendono dagli occhi per l'emozione che sta provando.
    Sì rivolge a tutti.


    Jonathan Lorello: "Vorrei inoltre scusarmi se sono e sarò sempre un rompicoglioni con voi, ma in quanto gestore devo pur farlo, sennò nessuno di voi righerebbe dritto!
    In ogni ambiente ci deve sempre essere qualcuno che faccia quel ruolo per equilibrare il tutto e evitare che il caos prenda il sopravvento sull'ordine.
    Ma vedo che oramai avete capito che lo faccio solamente per il bene della FWA e non per darvi fastidio, per questo sono contento!"

    Sì ferma un attimo e poi prosegue.

    Jonathan Lorello: "Non temete.
    Ho ricevuto questa nomea, come d'altronde anche Edo e Paki ma questo non impedisce di essere partecipi nelle varie attività della Fed.
    E... breaking news...e lo dico adesso, semmai un giorno tutto questo dovesse finire, fidatevi di me, ho già trovato un sostituto che può fare benissimo il mio lavoro...anche perché.."

    I ragazzi dietro: "JONNY HA SEMPRE UNA SOLUZIONE!"

    Jonathan Lorello: "Li ho addestrati bene! Detto questo, ringrazio tutti loro per avermi permesso di ricevere questa nomea e questo splendido anello.
    E vorrei ringraziare soprattutto voi che ci seguite sempre da ormai anni.
    Detto questo, sta per iniziare Autumn Stampede, non perdetelo o ..."

    Guys: "Saranno CAZZI AMARI PER TUTTI!"

    Jonathan Lorello: "Questo perché noi..."

    Pubblico: "WE ARE F.W.A.!"

    Jonathan Lorello: "OOOOOH YEAAAAH!
    Buona serata a tutti!"

    Riecheggiano le note della Hall of Fame e Daniele ritorna sul palco assieme ai vecchi amici per festeggiare la classe 2021 della HANDLER HOF.
     
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